Hare Krishna...No e Sì


Quando un giorno decisi di andare a condividere l'esperienza degli  Hare Krishna, non avrei mai pensato di trovare tanta opposizione nei miei confronti. E non certo da parte loro, ma da parte di chi, ufficialmente, era deputato a tenere i rapporti con le religioni.

Per farla breve, dopo qualche ora che mi trovavo nel loro villaggio, ecco arriva una perentoria telefonata per me da parte del rappresentante del movimento delle religioni, che mi impone di tornare subito sui miei passi, pena il venir meno immediato del sostentamento del clero (la paga) mei miei confronti.

E allora, mio malgrado, fui costretto a tornare sui miei passi. Dove, ad attendermi, proprio quel sacerdote rappresentante del movimento religioso, che insultandomi ripetutamente e sbavando con fare rabbioso che farebbe paura anche a un lupo, mi insegue col suo bastone per darmi la giusta dose di... ma per mia fortuna, era zoppo, e io, pur di grossa dimensione, gli ho potuto sfuggire.

Ma l'anno successivo - meglio premunire che curare, mi dissi - informai il vescovo della mia intenzione di andare a condividere presso gli hare krishna la loro vita per qualche giorno. Col suo consenso, ho potuto fare ben quindici giorni con loro.

Tornato, riferii a quel famoso rappresentante del dialogo religioso che l'unico ostacolo al dialogo era stato solo e proprio lui, e nessun altro.  E poi, aggiunsi, sorpassando lui e la sua chiusura, il vescovo fu molto più aperto del suo rappresentante, indegno in questo caso.  Ma tutto passa, e tutto ciò che è bene finisce bene.  E allo zoppo augurai di stare attento a non cadere nella buca del confine del proprio io, visto che non sapeva distinguere il suo da quello dell'infinito confine del suo dio.