Del caso del regalo frainteso


Dopo aver imparato a suonare il clarinetto, pensai di far cosa buona e giusta offrirlo in regalo al parroco, che in quel nostro paese aveva avuto la bella idea di costituire per la prima volta una banda musicale.

Per cui, ritenendo di far cosa buona il non esibire di essere io a portare il dono, nella valigetta del clarinetto misi un biglietto con uno scritto: un anonimo pro erigenda banda parrocchiale.  E posando il dono davanti alla casa parrocchiale, suonai il campanello e poi me ne andai via.

Il parroco, aperto l'uscio, vedendo quella valigetta per terra e non notando alcuno lì attorno, si impaurì,  pensando di essere stato preso di mira per un attentato, e pensò istintivamente a una bomba. Chiamò subito i suoi stretti collaboratori, e poi le forze dell'ordine, che allertarono gli artificieri, i quali, dopo aver sigillato la zona, intervennero con mezzi adeguati per aprire... e trovare quello strumento che certo non era un gran che di pericoloso.

Al mio arrivo molto più tardi, il racconto fattomi dal parroco: ma lo sai cosa è successo oggi?...

E io feci la parte del confratello dapprima ignorante della situazione che si era creata, e poi preoccupato per ciò che poteva essere stato un possibile attentato a causa di un parroco frastornato da un clarinetto non ancora suonato, in realtà unico elemento stonato in quella situazione.